venerdì 27 novembre 2015

CAL poncho e cappello "Falling leaves" , all'uncinetto tunisino

Altra iniziativa del forum Isola creativa! Un altro CAL, cioè un crochet along. Uno stesso lavoro all'uncinetto da fare tutte insieme.
A Rosy erano piaciuti un paio di modelli all'uncinetto tradizionale trovati in rete e ha proposto il CAL, ma a me è venuta l'idea di proporre un modello simile, ma da fare all'uncinetto tunisino. Proposta accolta con entusiasmo da tutte le forumine, sempre pronte ad imparare tecniche nuove!  
Sapete cos'è l'uncinetto tunisino, vero? E' un uncinetto più lungo degli uncinetti tradizionali e non ha la parte schiacciata che serve per appoggiare il pollice. La tecnica di lavorazione è diversa e, in qualche modo, ricorda un po' il lavoro a maglia.
Ed ecco trovati in rete i videotutorial della bravissima Oana Oros per imparare la tecnica di base (il link vi porterà al primo video, che spiega il punto più semplice, ma Oana ha una playlist dove insegna un bel po' di punti all'uncinetto tunisino) e poi questo  videotutorial, grazie al quale abbiamo imparato a fare la maglia alta col tunisino.
E solo con qualche indicazione da parte mia, tutte quante le iscritte al CAL stanno realizzando il proprio poncho.

E, molto velocemente, in pochissimo tempo davvero, ecco che ho potuto indossare il mio! Proprio quello che ci vuole in questo periodo dell'anno!


Ho usato uno stupendo filato autorigante effetto tweed e un uncinetto tunisino n. 5. Ho avviato 150 punti e lavorato a maglia alta per 50 cm. Poi ho chiuso le maglie, cosa che ho imparato a fare grazie a questo video.
Dopodiché ho riattaccato il filo sui due lati corti, uno alla volta ovviamente, e ho lavorato per 22 cm. Chiuso il lavoro, non restava che nascondere i fili, bloccare il poncho e attaccare i bottoni.

Tra parentesi: qualcuno potrebbe spiegarmi perché i bottoni costano un capitale?

L'asciugatura, col poncho spillato sul mio tappetino puzzle, con l'umidità che c'è in questi giorni, è durata un'eternità! Ma valeva la pena fare il bloccaggio. Il poncho ha cambiato totalmente aspetto, perché prima il lavoro tendeva ad andare in diagonale. A quanto pare è una cosa normale nei lavori a tunisino. Adesso però il poncho è perfetto!

Mi è avanzato del filato e, già che c'ero, ho creato anche un cappello. Eccolo qua!



Non è carino? Ho lavorato un trapezio, andando avanti finché la base maggiore  non è diventata uguale alla circonferenza della mia testa. A questo punto ho ripreso i punti sull'orlo inferiore e ho lavorato per circa 5 cm a maglia bassa tunisina, il punto tunisino base insomma, e poi ho chiuso i punti. Questo tipo di lavorazione, una volta chiusa, si arrotola, esattamente come la maglia rasata. Ma era quello che volevo: un bordino arrotolato. Poi ho cucito i lati obliqui del trapezio, passato una filza in cima al cappello e stretto per bene. Essendo il cappello trapezoidale, la chiusura non è venuta troppo ingombrante.
Infine ho lavorato una striscia a maglia bassa e l'ho cucita creando un'arricciatura. 
Tocco finale: un bottone uguale a quelli del poncho piazzato sulla striscia.




Ehm....non badate troppo all'abbinamento dei colori. Ho fatto la foto coi vestiti che indossavo in casa. :)))

Sapete come ho ottenuto la forma a trapezio? Non con delle diminuzioni, bensì lavorando all'inizio del giro delle maglie basse, poi delle mezze maglie alte e infine completando il giro a maglie alte. Sempre con la tecnica tunisina ovviamente,  
Non so se sono stata chiara. Penso che il CAL poncho sull'Isola creativa continuerà con un CAL cappello e quindi, se volete dei chiarimenti in più, non dovete fare altro che iscrivervi al forum e partecipare al CAL.

E per non fare avanzare neanche un grammo di lana, alla fine ho fatto anche dei semplicissimi guanti senza dita, degli scaldamani insomma. La tecnica è simile a quella del berretto: maglie basse per la parte del polsino e mezze maglie alte per la parte che copre la mano. Alla fine ho cucito lasciando un'apertura per il pollice e ho rifinito con un semplice bordino all'uncinetto tradizionale. Ecco la spiegazione:

*una m. bassa, 3 cat., puntare l'uncinetto nello stesso punto in cui è stata lavorata la m. bassa precedente e lavorare 1 m. alta, saltare due m. di base*, rip. da * a * per tutto il giro e chiudere con una m. bassissima sulla prima m. bassa.

Se volete utilizzare questo bordino per altri lavori e usate un filato più sottile, potrete lavorare 2 maglie alte invece di una.

Adesso non resta che trovare un nome a queste nuove creazioni. Mentre facevo le foto ho notato che il colore della lana è quasi uguale alle foglie di vite americana in questo periodo: un rosso bruciato ricchissimo di sfumature che che ogni anno allieta il mio autunno e che, proprio in questo momento, stanno volando via spazzate dal vento. 
Perciò su Ravelry questi patterns si chiameranno "Falling leaves", foglie cadenti.

Queste sono le mie prime creazioni all'uncinetto tunisino, ma di sicuro non saranno le ultime. Questa tecnica, che prima ritenevo poco versatile, mi ha proprio conquistata. Altro che poco versatile! Semplicemente  non immaginavo che esistessero così tanti punti da poter impiegare nei più disparati progetti. Mi si è aperto un altro universo creativo e ne sono davvero entusiasta!

giovedì 19 novembre 2015

Swap "Tra le pagine di un libro"

Certo che non è un bel periodo. Nè in giro per il mondo, nè a casa mia, dove i problemi e le preoccupazioni non mancano. Ma non voglio lasciare il blog abbandonato. E' un impegno che ho preso con me stessa e con voi lettori, che ancora passate di qua.
Oggi vi voglio parlare dell'ultimo swap che si è concluso sul forum "Isola creativa", che per me è ormai davvero un'isola di relax dallo stress quotidiano.


Il tema dello swap d'autunno dell'Isola creativa  era "Tra le pagine di un libro". Molte iscritte al forum condividono anche la passione per le buone letture e quindi su questo tema, scelto all'inizio dell'anno, ci fu subito un entusiastico consenso. E infatti le partecipanti sono state numerosissime!
L'oggetto da acquistare era ovviamente un libro. E la scelta non è stata certo facile, avendo a disposizione solo le informazioni su di sé che ogni iscritta al forum lascia nella Sala Presentazioni.
Se poi vi dico che la sorte ha scelto di affibbiarmi LEI come abbinata.....dico....avete visto sbirciando il suo blog quanti libri divora questa donna? Vanne a trovare uno che non avesse letto e che  fosse di suo gradimento! 
Pensa che ti ripensa...alla fine ho deciso di regalarle il MIO libro preferito. Ahimé, l'aveva già letto tanto tempo fa, ma almeno le era piaciuto e non lo possedeva, perché a suo tempo l'aveva avuto in prestito.
Come regalo handmade ho scelto di realizzare tre segnalibri (un po' scontato, ma... cos'altro vogliamo mettere tra le pagine di un libro?) che mi piacciono un sacco e che volevo fare anche per me da tanto tempo.
Prendo a prestito una foto di Dolcezze perché io ho dimenticato di fare una foto d'insieme prima della spedizione.


Se volete cimentarvi con i segnalibri uncinettati, troverete questi ed altri schemi in questo post. Per il segnalibro a ventaglietti in viola e bianco c'è una spiegazione in inglese qui, oppure uno schema molto simile all'inizio di questo post .  E se scorrete la pagina ne troverete tanti altri utilizzabili allo stesso scopo. Qui invece c'è una spiegazione in italiano.

Io invece, ho ricevuto il mio pacco da Rosy la quale, come potrete intuire, conosce bene la mia passione per gli animali.

Anche per il lavoro di Rosy, cioè il segnalibro a farfalla tridimensionale, vi lascio il link per trovare  un videotutorial che vi guiderà passo passo nella realizzazione della farfalla. Poi vi basterà attaccare una catenella e una nappina. In quest'altro videotutorial ci sono altri modelli.
Bene, anche questo swap è stato archiviato. Il prossimo  sarà a tema natalizio. Le iscrizioni sono aperte qui fino a domenica 22 novembre. E noi stiamo già affilando le armi creative! Perché non vi aggregate?

domenica 1 novembre 2015

La "Festa" dei Morti

Domani è la giornata in cui vengono ricordati i defunti:  Commemorazione dei Defunti, così c'è scritto sui calendari.
Ma in Sicilia l'abbiamo sempre chiamata "i Morti" e, specie per i bambini, è sempre stata una festa. 
Quand'ero piccola, la sera prima dei Morti andavo a letto presto, perché non vedevo l'ora che  facesse giorno per poter guardare febbrilmente sotto il letto in cerca dei giocattoli e dell'immancabile cestino di frutta martorana e del pupo di zucchero. Anzi, non essendoci in casa maschietti, da noi si trovavano pupe di zucchero.
Da grande, da mamma, ho continuato la tradizione. Non c'è stato un due novembre in cui i miei bambini non abbiano trovato dolciumi e doni sotto i loro lettini. Che allegria in casa!


Il bello della sicula "Festa" dei Morti è proprio questo: toglie qualsiasi connotazione spaventosa a un evento del tutto naturale, anche se doloroso. E il dolore viene attenuato dal tenero ricordo di chi non c'è più sulla terra, ma non ti abbandona del tutto, ti vuole ancora bene e ti porta dolci e regali. Non lascerò mai che questa tradizione venga dimenticata e, finché sarò viva, farò di tutto perché i miei figli e i miei nipoti abbiano la loro frutta martorana e il dolce pensiero di andare a trovare i morti al cimitero.
Penso che tra qualche anno halloween sarà stato "incorporato" tra le nostre tradizioni, come l'albero di Natale che, pure quello, è una tradizione importata. Spero solo che non  soppianti del tutto le nostre usanze. Non faccio le crociate contro halloween, non credo abbia nulla a che fare col diavolo. Penso solo che piaccia a bimbi e ragazzi perché permette loro di travestirsi e passare qualche ora in allegria.  Da insegnante d'inglese ho parlato ai miei alunni delle origini di questa festa, nata fra le popolazioni celtiche di Irlanda e Scozia  per dire addio all'estate  e poi innestatasi sulle credenze cristiane, di come gli emigrati di tali nazioni l'abbiano portata con sé in America, dove è diventata quello che è oggi. E poi ho raccomandato loro, nel loro voler imitare i bambini americani,  di non disturbare le persone anziane, che magari, non sapendo un fico secco di halloween, avrebbero potuto lanciar loro in testa qualcosa dal balcone! :)))

Da parte mia, ho fatto anche quest'anno la mia frutta martorana. Eccola qui, insieme a tanta buona frutta vera.




La ricetta della pasta di mandorle la trovate in questo post. Per modellare i frutti ho usato gli stampini in gesso che, credo, si possano trovare solo qui in Sicilia. Si tratta di questi qua. La polvere bianca che vedete è zucchero a velo. Si mette per facilitare l'operazione di uscita dei frutti dallo stampo.


Volendo potreste provare a cercarli online. Sono convinta comunque che, con un po' di buona volontà, molti frutti si possano modellare anche a mano.

Dopo aver finito coi fruttini ho usato un po' di pasta di mandorle per fare questi cioccolatini ripieni. Non sono venuti benissimo, ma erano strabuoni!

Posso offrirvene uno?