martedì 30 agosto 2016

I lavori delle lettrici: scialle Haruni!

Sono molto orgogliosa di mostrarvi un meraviglioso scialle Haruni  realizzato da una lettrice del mio blog, Maria Antonietta, grazie alla mia traduzione del bellissimo pattern di Emily Ross e ad un piccolo aiuto da parte mia, dato mediante uno scambio di email. Ecco una delle foto che Maria Antonietta mi ha gentilmente inviato.

Mi complimento innanzitutto per la scelta del filato. Si tratta di un filato, molto sottile, con delle piccolissime paillettes in tinta, a mio parere molto adatto a questo modello. Direi che modello e filato si valorizzano a vicenda. Il risultato è davvero spettacolare! Sono molto contenta  che le mie traduzioni riescano ad aiutarvi a realizzare lavori meravigliosi come questo. 
Bravissima Maria Antonietta! Vedrai come sarà ammirato questo scialle quando lo sfoggerai!

venerdì 26 agosto 2016

I creativi per i paesi colpiti dal terremoto in centro Italia

Desidero pubblicizzare quest'iniziativa in aiuto delle popolazioni colpite dal grave terremoto nel centro Italia e invito tutti i lettori che mi seguono  a fare lo stesso sui propri blog, siti,  social, oltreché a partecipare all'iniziativa stessa. Cliccate sulle parole colorate qui sotto per sapere tutti i dettagli dell'iniziativa.




giovedì 25 agosto 2016

Siamo tutti terremotati

E' proprio così che mi sento: terremotata anch'io. La notizia del terremoto nel reatino mi ha sconvolta. E mi chiedo come sia possibile che un paradiso come questo possa tutto ad un tratto trasformarsi in un inferno di macerie, di morti, feriti e di gente disperata che ha perso tutto  in una sola notte.


La foto raffigura un sito naturalistico detto "Pantani d'Accumoli", e si trova presso il paesino diventato noto a tutti a causa del devastante terremoto. E' così bello questo paesaggio da sembrare un dipinto, non una foto.
Ho voluto scegliere quest'immagine che trasmette tanta serenità, e non le immagini di distruzione di cui sono pieni gli occhi di tutti, per ricordare le vittime, per esprimere vicinanza ai sopravvissuti e per dire loro che devono credere con tutte le loro forze che alla fine di questo buio, in lontananza, magari molto in lontananza, c'è, ci deve essere sempre la luce della speranza.

Per chi volesse fare delle donazioni in favore delle popolazioni terremotate è attivo questo numero telefonico:
45500
C'è bisogno di aiuto!

martedì 23 agosto 2016

Le melanzane alla pizzaiola di Nonna Rosa

Ieri  era Santa Rosa da Lima, quindi era il mio onomastico, ma era anche l'onomastico di mia suocera che ormai non c'è più e che portava il mio stesso nome. Oggi l'ho pensata spesso e stasera, mentre ero come al solito alla ricerca di idee per la cena,  mi è venuta in mente una delle sue buonissime  ricette. Semplicissima, ma altrettanto buona. si tratta delle melanzane alla pizzaiola. Avevo in frigo le melanzane giuste e così le ho preparate. Ecco la ricetta:




Ingredienti:
melanzane tunisine (quelle tonde e viola  chiaro) di misura medio-piccola
pomodori maturi
aglio
filetti di acciughe salate
formaggio (il vostro preferito. Potete usare grana, caciocavallo, pecorino...)
origano
sale
pepe o peperoncino
olio e.v.o.

Lavare, togliere il picciolo e tagliare a metà le melanzane, quindi praticare su ogni metà dei tagli con un coltello. Se le melanzane sono tenere non è necessario farle spurgare, altrimenti salarle e far perdere l'acqua di vegetazione per un'oretta. Quindi asciugare e procedere con la ricetta. Se invece non le mettete a spurgare, salare un po' le melanzane e infilare nelle incisioni praticate dei pezzetti d'aglio, di filetti d'acciuga e di formaggio. disporre le melanzane su una teglia ricoperta di carta da forno, irrorarle di olio e infornare a temperatura medio-alta per un quarto d'ora circa. Mentre le melanzane cuociono preparare i pomodori lavandoli, pelandoli, eliminando i semi e tagliandoli a filetti. Tirare fuori le melanzane dal forno e disporvi sopra i filetti di pomodoro. Salare, pepare e cospargere  con origano. Completare con un filo d'olio e rimettere in forno per un altro quarto d'ora circa. Se le melanzane sono piccoline potete anche condirle completamente e cuocerle in un solo tempo.

Provate a prepararle con le belle e buone melanzane di stagione che ancora si trovano in tutti i mercati e poi ditemi cosa ne pensate. 

Modifiche al pattern dello scialle Haruni

Grazie alla carissima lettrice Maria Antonietta che mi ha scritto per chiedermi chiarimenti sul pattern dello scialle Haruni, ho apportato alcune modifiche alla mia traduzione autorizzata. Primo, perché se una lettrice ha delle difficoltà a capire la spiegazione e i simboli della legenda, le stesse difficoltà potrebbero averle anche altre persone e quindi ho creduto opportuno cercare di facilitare la vita a tutte coloro che vogliono cimentarsi nella realizzazione di questo lavoro che, certo, per principianti non è.
Secondo, perché l'autrice  Emily Ross ha rieditato il pattern e mi sono accorta che ha cambiato qualcosa di sostanziale. Ad esempio ha modificato un po' lo schema A togliendo i colori che prima evidenziavano alcune zone dello schema e facendo in modo che sia possibile seguirlo sempre da destra a sinistra. Questo faceva sì che la mia traduzione non corrispondesse più con il pattern originale in inglese e risultava fuorviante per chi seguiva le spiegazioni.
Adesso, per chi fosse interessata, basterà cliccare sulle parole colorate in questo post o sulla barra laterale a destra per essere indirizzate ad una versione riveduta e corretta della traduzione.

Chiedo scusa a chi dovesse aver avuto difficoltà a causa di tutto ciò, ma purtroppo l'autrice del modello non ha avvisato subito personalmente noi traduttrici delle modifiche apportate. Rimango comunque e sempre a disposizione  di chiunque di voi stia realizzando o voglia realizzare lo scialle Haruni per qualsiasi ulteriore chiarimento. Basterà scrivermi una e-mail. Troverete l'indirizzo nel mio profilo blogger.

domenica 14 agosto 2016

Buon Ferragosto!

Auguro a tutti coloro che passano da qui...

venerdì 12 agosto 2016

Carbonara di verdure speziate



Sfido chiunque a dire che questa carbonara non è gustosa come e forse più della vera carbonara. Che sia più sana... è poco ma sicuro!

Ingredienti:
zucchine genovesi (la quantità dipende dalla loro grandezza. Io ne ho usata una del peso di circa 300 g)
una carota
una cipolla
olio evo
zenzero in polvere
peperoncino
noce moscata
curry
sale
due uova
grana grattugiato al momento
pasta (io ho usato fusilli integrali)

Lavate le verdure, pelate la cipolla, lasciate invece la buccia a carota e zucchine. Tagliate il tutto a julienne e mettete a stufare in una padella con olio evo. Aggiungete tutte le spezie e aggiustate di sale. Portare a cottura, ma non fate scuocere. In una ciotola o, come faccio sempre io, in un piatto di plastica, sgusciate due uova, aggiungete un pizzico di sale e sbattetele leggermente.
Nel frattempo avrete cotto la pasta al dente. Scolatela con la schiumarola (praticamente un mestolo forato), in modo da mantenere un po' d'acqua di cottura, e versatela nella padella del condimento. Riaccendete il fuoco al minimo e versate le uova sbattute sulla pasta. Mescolate, aggiungete del grana grattugiato e, a piacere, un altro filo d'olio. Servite ben calda non appena le uova si saranno rapprese, ma non asciugate troppo.

venerdì 5 agosto 2016

Autoproduzioni a gogò.

Qualche tempo fa, ho letto che una donna, in una sua giornata tipo, viene a contatto con ben 500 sostanze chimiche diverse, dei cui effetti sull'organismo mi sento autorizzata a pensare il peggio possibile, visto che la maggior parte di esse sono ottenute dagli scarti della lavorazione del petrolio. E così mi sono messa in testa di produrmi in casa la maggior parte dei prodotti che uso per le pulizie, per il bucato e perfino per l'igiene personale. Devo dire che io non mi sono mai fatta condizionare troppo dalla pubblicità, merito probabilmente di un corso monografico seguito ai tempi dell'Università, tenuto dal mio bravissimo professore di Glottologia. In pratica ci svelò un sacco di tecniche che la pubblicità usa per manipolare i consumatori e quindi, sgamate quelle, è diventato più facile per me non cascarci. Quindi non sono mai stata troppo legata alle marche e ai vari prodotti commerciali. Per dire, non mi è venuto per nulla difficile abituarmi a fare la spesa nei discount.  Tra parentesi, spesso i prodotti dei discount sono prodotti negli stessi stabilimenti dei prodotti di marca. Le grandi aziende non vogliono perdere questa fetta di mercato e producono anche per i discount, risparmiando sugli imballaggi e sulla pubblicità.  Ma c'è gente che storce il naso, dubitando della qualità dei prodotti. Io invece, provo i prodotti e se li trovo buoni continuo a comprarli. Inoltre, via via sono diventata sempre  più sensibile alle problematiche ambientali. Mettiamoci pure che le entrate della famiglia hanno perso tanto in potere d'acquisto negli ultimi anni,  e quindi l'esigenza di risparmiare non è affatto trascurabile. Ecco che, complice il web che ormai pullula di tutorial per farsi da sé in casa qualunque cosa, ho cominciato a sperimentare dei semplici prodotti per le pulizie, il bucato, l'igiene personale.  E oggi posso dire di essere a buon punto su questo cammino di liberazione dai prodotti chimici industriali, con grande vantaggio della salute, dell'ambiente e del portafogli.
Il primo esperimento fu, già tre anni fa, lo sgrassatore all'arancia. Ingredienti: bucce d'arancia, meglio se di frutti biologici, e aceto. Tutorial per imparare a produrlo ce ne sono tanti. Io ho seguito questo.


Lo uso appunto come sgrassatore in cucina, diluito per pulire i pavimenti in gres, ma si può usare anche per le pulizie in bagno perché è un potente disinfettante, deodorante, antimuffa e anticalcare. Certo non a tutti piace l'odore dell'aceto, ma va via presto perché è molto volatile. Recentemente ho trovato un'alternativa c: un pulitore in crema che si ottiene semplicemente mescolando bicarbonato e un po' di detersivo per piatti (meglio biologico ovviamente) fino ad ottenere una pasta morbida. In questo caso si può tranquillamente preparare al momento giusto la quantità che serve. Mettetelo su una spugnetta e puliteci le pentole incrostate, le padelle bisunte, le bistecchiere, il piano cottura e il lavello in acciaio e i sanitari in bagno. Il risultato è davvero stupefacente! Brilla tutto! Anche il bicarbonato disinfetta, deodora, è anti calcare, è molto economico e non inquina. Cosa volere di più?

Gli stessi ingredienti mi servono per caricare ogni sera la mia lavastoviglie: due cucchiai rasi di bicarbonato e un cucchiaino di sale fino nella vaschetta, faccio una fossetta al centro e ci metto dentro circa un cucchiaino di detersivo per piatti, mescolo un po' con un cucchiaino, chiudo la vaschetta e avvio il programma ecologico. Se manca il brillantante, non mi sogno neanche di usare quello del supermercato che usavo una volta. Uso invece l'aceto. E come deodorante uso le bucce dei limoni spremuti. Funzionano a meraviglia! Sia il detersivo che il brillantante. Come cura lavastoviglie basta usare solo aceto e fare un lavaggio a vuoto ad alta temperatura ogni mese. Praticamente ormai di specifico per la lavastoviglie compro solo il sale. Punto. Mentre prima spendevo un botto.


Andiamo in lavanderia. Ho autoprodotto e sto usando  un detersivo liquido per lavatrice che è efficace, costa pochissimo e dura per mesi! Ho visto il tutorial di Titti e Flavia nel programma Detto Fatto su Rai2 tanto tempo fa. All'inizio ero titubante, poi ho provato e sono davvero soddisfatta.
Il barattolone è pieno di detersivo concentrato, il flacone invece è pieno di detersivo diluito. Sì perché questo detersivo si diluisce: 300 g in 4 litri d'acqua.
L'ho fatto per la prima volta i primi di marzo e l'ho finito la settimana scorsa, avendone pure regalato due flaconi a mia madre. Pensate un po'! Purtroppo non trovo il tutorial di Titti e Flavia sul web, ma ho trovato questo che è molto simile. Magari, se vi interessa, copio la ricetta.
E come ammorbidente uso semplicemente aceto bianco. L'odore non si sente affatto sui capi lavati e asciutti e l'azione anticalcare dell'aceto rende il bucato morbido. 
Ieri ho trovato anche un tutorial di Lucia Cuffaro per fare l'ammorbidente con l'acido citrico. Proverò anche questo.
E mi riservo di dare una possibilità anche a questo, con bicarbonato e aceto di mele.

Per i vetri: acqua e alcool. In uno spruzzino di riciclo metto un dito di alcool e lo riempio con acqua. Spruzzo, pulisco con un panno e asciugo con fogli di giornale. Trucco vecchio e decrepito, ma sempre valido. A meno che non vi forniate di queste favolose spugne lavavetri: una lava e una asciuga. E io mi trovo molto bene. Solo che ci posso fare un balcone alla volta perché poi la spugna chiara si bagna e addio asciugatura. ma tanto io non mi sogno nemmeno di pulire tutti i vetri di casa in una  volta e perciò va bene così.

Per i pavimenti molto sporchi:  un secchio d'acqua calda, una bella spruzzata di aceto, una di alcool e due o tre gocce di detersivo per piatti. A meno che io  non trovi la voglia di prendere la scopa elettrica a vapore, nel qual caso uso solo acqua. Ma siccome è pesantuccia e la mia schiena poi protesta, la uso una volta tanto.

Passiamo ai prodotti per l'igiene personale: bagnoschiuma fai da te. Fino a questo momento ho provato questo, usando lo stesso identico sapone, che è naturale e totalmente vegetale. Seguendo il procedimento il prodotto risulta un po' viscoso.Ma pulisce che è un piacere e lascia la pelle morbidissima. Figuratevi che non uso più creme per il corpo. Meglio! Altre schifezze chimiche che risparmio alla mia pelle. Per risolvere il problema dell'eccessiva viscosità proverò ad aggiungere qualche cucchiaino di bicarbonato. Un'ottima alternativa? Usare il sapone tal quale e via.

E i capelli? Li lavo da tempo con solo bicarbonato e nell'acqua dell'ultimo risciacquo metto un paio di cucchiai di aceto. Ciò permette di ristabilire il ph acido della cute e chiude le squame dei capelli eliminando al contempo ogni residuo di tutte le schifezze chimiche che abbiamo usato precedentemente. I capelli vengono lucidi, morbidi e siccome non sono troppo sgrassati, la cute non reagisce producendo una tonnellata di sebo e quindi i capelli restano puliti più a lungo.
Personalmente sconsiglio lo shampoo con farina di ceci. So che c'è chi lo usa regolarmente e si trova bene, ma io lo trovo troppo sgrassante e sui miei capelli non andava affatto bene. Li rendeva un po' stopposi e difficili da pettinare. Cosa che invece non mi succede affatto col bicarbonato. Altro vantaggio di quest'ultimo: è antimicotico, quindi antiforfora. Al secondo shampoo mio marito si è sbarazzato del problema. 

Infine oggi ho provato un deodorante naturale, ma questo prodotto è ancora in fase di prova quindi vi aggiornerò in seguito. 

Mi è scappata la pubblicazione del post prima del tempo, quindi scusatemi se manca qualcosa. Cercherò di aggiornare il post con altre foto. Intanto fatemi sapere se provate anche voi ad autoprodurre e come vi trovate.
A presto!