Io amo molto le tradizioni della mia terra e mi piace tenerle sempre vive e così vorrei che continuassero a fare i miei figli.
Anche quest'anno perciò ho trascorso la vigilia di Pasqua preparando un "gregge" di pecore e agnellini di pasta reale! Avrei voluto preparare anche i pupi, ma non mi è bastato il tempo, perché le pecorelle sono abbastanza impegnative da fare, anche se il procedimento non è difficile.
Non sono molto brava a decorarle, ma vi assicuro che il sapore è buonissimo, di gran lunga migliore rispetto a quelle che si acquistano in pasticceria. E poi vuoi mettere la soddisfazione di prepararle e poi regalarle ai piccoli della famiglia e pure a quelli del vicinato !
La ricetta della pasta reale tutto sommato è semplice. Eccola.
Ingredienti
1 kg di farina di mandorle
1 kg di zucchero
1/4 di litro di acqua
una bustina di vanillina
Per decorare: coloranti alimentari in polvere e un po' di liquore per diluirli
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Mettere a bollire l'acqua con lo zucchero. Far bollire lo sciroppo fino a quando, prendendone una goccia fra i polpastrelli di indice e pollice e facendo un movimento "apri e chiudi", non si forma un filo che non si spezzi subito (spero di essere stata chiara).
A questo punto versate la farina di mandorle e la vanillina nel tegame e mescolate con un cucchiaio di legno, facendo sì che tutta la farina venga ben assorbita dallo sciroppo. Lasciare asciugare un po' a fuoco lento mescolando energicamente per evitare che si attacchi.
Quando l'impasto avrà raggiunto una buona compattezza spegnere il fuoco e lasciar freddare un po'. Poi versarlo su un piano, preferibilmente di marmo e spianarlo per farlo ulteriormente raffreddare. Mescolarlo ogni tanto con il cucchiaio di legno e, appena si sarà intiepidito, impastarlo con le mani per dargli la giusta compattezza. (A questo punto in pasticceria l'impasto viene raffinato con dei rulli. Chi la possiede può farlo utilizzando la macchina per la pasta. Il risultato comunque è accettabile anche saltando questa fase)
Lasciar riposare la pasta reale avvolta in pellicola anche per 24 ore. Poi , utilizzando gli appositi stampi in gesso leggermente spolverizzati di zucchero a velo, ricavare le pecorelle. Si estraggono subito facendo molta attenzione. Lasciare asciugare per qualche ora e passare alla fase della decorazione con pennelli e coloranti alimentari disciolti in piccole quantità in un po' di liquore. Le pecorelle poi si adagiano nei loro vassoietti a forma di cestini e si completano con le bandierine e i nastrini rossi, che simboleggiano la resurrezione dell'Agnello. Si aggiungono infine un po' di elementi di contorno tipo fiori di ostia, ovetti di cioccolato, ecc...
Un consiglio: per attaccare i nastrini alle teste si usa una piccola quantità di impasto ottenuto con farina e poca acqua.
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Poteva passare una Pasqua senza "pupi cull'ova"? Nooooooooooo!
Oggi una delle persone invitate a pranzo dai miei genitori ne ha portati un bel po', naturalmente fatti in casa. Ed eccoli qua!
Sono biscotti di pasta frolla con un uovo accomodato sopra che viene poi fermato con cordoncini di pasta. In cottura l'uovo si rassoda. Il tutto viene poi ricoperto di glassa e confettini colorati, i cosiddetti diavolicchi. .
Si possono preparare nelle forme più varie: bamboline (da qui il nome "pupi"), colombe, cestini, ecc...
Troverete una ricetta più particolareggiata da Mamanluisa, anche lei sicula doc, e anche qui su cookaround. Quest'ultima ricetta comprende anche quella della glassa reale, preparata con albumi e zucchero.
Sereno Lunedì dell'Angelo a tutti!
AGGIORNAMENTO - 1 APRILE 2015:
Oggi ho provato a fare della pasta reale con meno zucchero rispetto alla ricetta originale. Siccome quest'anno me ne serviva meno, ho usato anche 800 g di farina di mandorle, 650 g. di zucchero e 2 bustine di vanillina. Ovviamente ho ridotto in proporzione anche l'acqua per lo sciroppo. Ne ho usata 170 g. Il risultato mi sembra eccellente.
Ormai a casa mia ridurre lo zucchero in tutte le ricette è un imperativo categorico. Lo zucchero, come il sale, è una sostanza cui ci si abitua. E siccome abusare di zucchero e sale non è affatto salutare, conviene abituarsi piano piano a ridurne la quantità nei nostri cibi. Vedrete che a poco a poco, cambieranno anche i nostri gusti, fino a non sopportare più i sapori troppo dolci o troppo salati. A tutto vantaggio della salute.
grazie di aver postato la ricetta, la salvo subito perchè adoro le pecorelle. La prossima pasqua proverò a farle. buona Pasquetta Dori
RispondiEliminaabbiamo dolci simili tipici pasquali sarà perchè siamo vicini... le pecorelle ti son vente benissimissimo complimenti!da noi il dolce con l'uovo si chiama curu cull ova e infatti ha la forma di una corona con le uova..brava complimentissimi... ps. fate anche le pitta pie? sono dolci ripieni di marmellata con uva e cioccolato (ultimamente mettimo la nutella :P)
RispondiEliminaadoro i dolci siciliani!questi poi sono favolosi!
RispondiEliminaper quanto riguarda l'iniziativa di antonella, per saperne di piu' guarda nel suo blog , http://manicreative.myblog.it/, (lei e' siciliana come te!), scrivile e ti mandera' il suo indirizzo (io l'ho fatto attraverso facebook, ma se tu non sei iscritta lasciale un msg sul post). Magari abitate anche vicino e magari puoi partecipare al mercatino....
Un abbraccio, silvana
Mi hai fatta venire l'acquolina in bocca, vado matta per la pasta di mandorle!!!
RispondiEliminaOggi ti ho dedicato un post sul mio blog!
Bacione! Renata.
Ciao!Complimenti per tutte le cose bellissime che fa!Ti volevo chiedere una cosa, ho visto che anche tu segui i blog del brasile...tu conosci che tipo di cotone è il "Barbante"?Magari con cosa si potrebbe sostituire cisto che non riesco a trovarlo in Italia?Sai sono anch'io un'appassionata dell'uncinetto :) Grazie!!!
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