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sabato 23 maggio 2009

Triste anniversario

Oggi ricorre il 17° anniversario della terribile strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta.

Io non voglio dimenticare, io non ho mai dimenticato.

Per me il giudice Falcone era un modello, una speranza, incarnava la voglia dei siciliani onesti di liberarsi di un giogo secolare che, insieme ad altre cause, ha impedito alla Sicilia di crescere e svilupparsi culturalmente ed economicamente come il suo immenso potenziale le avrebbe altrimenti permesso di fare.
Quel giorno del 1992, vedendo quelle atroci immagini in TV, io mi sono sentita morire, pensai che la battaglia fosse perduta. Ma quando lessi su un giornale la frase, che tutti ormai conoscono, pronunciata dal giudice Falcone quando durante un'intervista gli fu chiesto se avesse paura di morire, cioè:
"Gli uomini muoiono, ma le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini"
io mi sentii sollevata, perché pensai, e ancora oggi penso, che le mie gambe e quelle dei tanti siciliani puliti, che non meritano di essere identificati con un marchio infame, serviranno per sempre a far camminare le idee di quel grande siciliano che è stato Giovanni Falcone.
MARCIA PER LA LEGALITA'

Oggi gli studenti di tutte le scuole della mia città e quelle di alcuni paesi vicini, accompagnati da Dirigenti, Insegnanti e Autorità , si sono raccolti nel ricordo delle vittime della strage di Capaci e hanno marciato compostamente fino al grande medaglione che si trova all'interno della Villa Palmeri che rappresenta i giudici Falcone e Borsellino.

Dopo alcune brevi riflessioni il corteo ha avuto termine.

Io ho partecipato all'organizzazione della manifestazione e spero tanto che sia servita a suscitare nei nostri ragazzi l'interesse e l'ammirazione che la figura di questi grandi uomini dello Stato meritano, unitamente a chi ha perso la vita con loro e che come loro credeva che valesse la pena correre il rischio di morire, pur di poter vedere un giorno la Sicilia veramente e finalmente libera!

3 commenti:

  1. Non bisogna e non dobbiamo dimenticare.
    Dobbiamo ricordare Grazie x la pubblicazione Vanda un abbraccio

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  2. sono passati 17 anni ma ricordo perfettamente il momento in cui ho appreso la notizia sconvolgente....
    ero in centro, a passeggio con un amico (un poliziotto) quando ci ha affiancato una macchina della Polizia e ci ha dato la tremenda notizia che ancora non era resa pubblica....
    NO, non bisogna dimenticare, complimenti Rosa!!

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  3. Brava Rosa, condivido in pieno le tue idee e le tue speranze, bisogna aiutarsi l'un l'altro a non dimenticare! MAI!!!
    Elena

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