In questi giorni si è scatenato un furioso tam tam sui blog e su facebook a proposito della presunta illegalità dei blog candies, che metterebbe a rischio chi li indice e chi partecipa di vedersi comminare multe che vanno dai 50.000 ai 500.000 euro. Guarda caso in questi giorni sul mio blog è in corso un candy e quindi mi sono documentata. L'idea che mi ero fatta inizialmente era che la legge riguardasse le aziende che tramite i concorsi a premi mirano ad aumentare le vendite.Tra l'altro tali aziende, se vogliono indire concorsi a premi, sono tenute a percorrere una spaventosa trafila burocratica che non vi sto a descrivere per ricevere l'autorizzazione del Ministero dell'economia e lo sviluppo. Niente a che vedere quindi con i blog candies.
Ad una lettura più attenta della legge che regola questa materia, che risale al 2001 ed è stata rispolverata di recente solo per inasprire le sanzioni, ho scovato però un piccolo comma che vieta i concorsi a premio SENZA scopo di lucro in quanto ledono il monopolio di Stato.
Quindi, ho pensato, i concorsi li vuole fare solo lo Stato A SCOPO DI LUCRO! Che schifezza!
Oggi ho letto questo post di Antonella che riporta la risposta del Ministero dell'Economia cui lei ha scritto per avere un chiarimento direttamente da chi ha la competenza per farlo.
Leggetelo e fatevi un'opinione.
Per quanto mi riguarda io NON ANNULLO il mio candy e dichiaro solennemente che il premio ha un valore economico NULLO. Il suo valore è solo simbolico. Già! E' il segno della mia amicizia nei confronti dei miei lettori e sostenitori.
Quanto al metodo di estrazione sarà il solito: sacchetto, bigliettini e la mano di mio figlio che pescherà il biglietto fortunato. Chi partecipa sappia che accetta implicitamente questo sistema
(Eh sì, perché pure il metodo di estrazione è considerato invalidante per i nostri candies).
Altro discorso per quanto riguarda le vendite occasionali, quali finora sono state considerate quelle di manufatti artigianali sui vari blog. E' stato precisato il criterio per definirle e a quanto pare i nostri negozi online non possono essere considerati in regola con il fisco, in quanto le nostre proposte di vendita non possono essere considerate occasionali! Essi danno luogo a introiti che vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi sotto la voce redditi diversi.
Di conseguenza, siccome io voglio essere in regola e non voglio avere problemi, con molto dispiacere da oggi CHIUDO IL MIO NEGOZIO.
Rosa non so se sbaglio,ma una volta ho letto che le vendite saltuarie vanno dichiarate se raggiungono una certa somma,anche Adsense di google.Io ho tolto pure quest'ultimo(tanto non ci ho mai guadagnato nulla!)sia mai che mi trovo nei guai per 2 spiccioli!
RispondiEliminaGrazie per il chiarimento. Elisa
RispondiEliminaquante complicazioni.....sono proprio curiosa di vedere come andrà a finire tutta questa storia.......
RispondiEliminaciao.....
Lo stato chiede il "pizzo" su tutto, che sc***o. Ed io che volevo cominciare a vendere i miei ricamini...
RispondiEliminaCara Rosa, con piacere ho letto la cronaca di un incontro invidiabile .
RispondiEliminaChi trova un amico trova un tesoro,e tù certamente hai trovata tante amiche
Anche io ho amiche di punto croce a Catania L'ITALIA UNITA DA UN UNICA PASSIONE IL RICAMO.
buon lavoro a tutte
Silvana
Complimenti per il coraggio, in questo momento di caos si preferisce annullare i vari candy , scelta che condivido così come condivido la tua di portarlo avanti: perchè un 'inizativa come questa deve essere portata avanti con serenità, senza incertezze e soprattutto senza panico!
RispondiEliminaMi dispiace invece sapere che hai chiuso il negozio on line, visto che penso che se esistono i negozi on line ci sarà anche una legge che ne norma l'accesso e la vendita dei prodotti!
In molti sii stanno organizzando in modi geniali e fanno bene!!
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