Chi ha dato un'occhiata al mio profilo blogger sa che amo i Pooh e la loro musica. Da quando? Da quando ho memoria. Per ragioni anagrafiche, ovvio, ma soprattutto perché la loro musica, la poesia dei loro testi, è entrata nelle mie corde e ci resterà per sempre. Mi ha accompagnato per tutta la vita e non mi lascerà certamente neanche adesso che hanno deciso di ritirarsi dalle scene.
L'amore per la musica dei Pooh è probabilmente una "tara" genetica nella mia famiglia, perché ho sorelle, cugini e cugine che, chissà come e perché, indipendentemente gli uni dagli altri, negli anni si è scoperto essere "affetti" dalla stessa passione.
Come ho scritto nel mio profilo, nella mia vita ho visto tanti concerti dei Pooh: sempre spettacoli fantastici ed emozionanti.
Quella in corso, giunta ormai quasi alla fine, è la loro ultima tournée ed era prevista una sola data in Sicilia, il 18 giugno scorso a Messina. Era il mio compleanno e so io quanto mi sarebbe piaciuto regalarmi quel concerto. La festa per i 50 anni di carriera, la reunion con Riccardo Fogli e il ritorno sul palco di Stefano D'Orazio: eccome se mi sarebbe piaciuto! Ma era tempo di esami ed è stato impossibile, sia per me che per mia sorella, anche lei insegnante e anche lei appassionata della musica dei Pooh. E così ci siamo tristemente rassegnate ad assistere a quel concerto in TV o, a spizzichi e bocconi, via Internet.
Solo pochi giorni fa abbiamo saputo che mia nipote, in combutta con suo fratello e con i miei figli, che sapevano, ma hanno mantenuto il segreto, ha prenotato due biglietti e ha organizzato un viaggio per me e mia sorella per la bellissima città di Acireale dove, del tutto inaspettatamente, i Pooh hanno fissato un' ulteriore data del loro ultimo concerto. Ed ecco che ci siamo trovate catapultate su un pullman stracolmo di fans, che da Palermo, passando per la nostra città, ci ha portato fino al Pal'Art Hotel di Acireale (CT) dove, dopo una lunga attesa al freddo (che io ho trascorso seduta su un gradino correggendo compiti dei miei alunni :)), abbiamo assistito a ben tre ore di musica dal vivo, accompagnata da suggestive immagini che scorrevano dietro ad un enorme, meraviglioso palco , effetti di luci da brivido, con un pubblico che ha cantato all'unisono per tutto il tempo una sfilza di canzoni e pezzi musicali che, via via che vengono snocciolate, ti fanno tornare alla mente lo scorrere di tutta la tua vita...che dire ancora? Qualcosa di indescrivibile, un'emozione incredibile, indimenticabile.
Se proprio devo essere del tutto sincera, io, che non avevo mai assistito ad un concerto in un Palasport, non ho gradito molto l'acustica. Da questo punto di vista ho trovato di gran lunga molto più gradevoli e godibili i concerti negli stadi. E poi...il divertimento dentro di me è stato un po' ... disturbato dalla consapevolezza che quello sarebbe stato l'ultimo concerto dal vivo cui avrei assistito. Ogni tanto, fra una cantata a squarciagola e l'altra...mi saliva un magone che facevo fatica a ricacciare indietro. Ma d'altra parte, se quei grandi professionisti che sono e sono sempre stati i Pooh, non se la sentono più di sostenere i ritmi di lavoro cui ci hanno abituati negli ultimi 50 anni, è giusto e comprensibile che si fermino. Restano i loro dischi, restano le parole di Valerio Negrini, il loro fondatore e poeta, resta la loro storia. E io, insieme a tutta la sterminata folla dei loro fans, non posso che ringraziarli di tutto cuore e augurare loro buona vita.
E sono tanto grata a mia nipote per il regalo che ha fatto a sua madre e a me, un regalo inaspettato e meraviglioso. Il più bel regalo che avremmo potuto ricevere questo Natale.