Noooo! Non potevo lasciar passare il giorno della Commemorazione dei defunti senza parlarvi dei frutti di pasta reale che in Sicilia si chiamano Frutta Martorana. Il nome viene dalla famosa chiesa della Martorana a Palermo. Le suore del vicino convento per prime, tanti anni fa, ebbero l'idea di modellare e decorare dei frutti di pasta reale perché una regina doveva andare in visita al loro convento. Era inverno e il loro giardino era spoglio e privo di frutti. Si dice che dopo aver modellato e dipinto i frutti li abbiano usati per addobbare il giardino e per offrirli poi alla regina.
L'idea fu così apprezzata che le suore continuarono a realizzarli tutti gli anni e da allora a Palermo é tradizione regalare la Frutta Martorana ai bambini facendola trovare la mattina del due novembre sotto i loro lettini, ben accomodata dentro cestini di vimini (i cosiddetti "panareddi") insieme ai "pupi di zucchero" (statuine di pasta di zucchero tutte dipinte e decorate con piumette e lustrini ,che rappresentavano dame e cavalieri) e a qualche giocattolo. Si spiegava loro che erano i cari defunti ad averglieli regalati. Era, e per qualche famiglia tradizionalista come la mia, è ancora un modo delicato per inculcare nei bimbi il culto dei morti. E una volta in Sicilia era questa l'unica festa che da bambini si aspettava per ricevere regali. Non era nelle nostre tradizioni fare regali a Natale, ma solo per "i Morti". Che peccato mandare alle ortiche queste belle tradizioni per preferire le orribili caricature della festa di Halloween che a ben vedere nulla hanno a che fare nè con la vera festa americana di origine celtica, nè tantomeno con la nostra cultura popolare.
Questa è la Frutta Martorana che io ho realizzato l'anno scorso (quest'anno proprio non ho potuto) per i bambini di famiglia e...non solo per loro! E' così buona!!!
Vengono realizzati con degli stampi in gesso, oppure modellati a mano. Io ho usato sia l'una che l'altra tecnica. Di stampi se ne trovano in quantità, perfino con i soggetti più strani. Poi , dopo aver fatto asciugare bene i frutti per due o tre giorni, si decorano con i coloranti alimentari e qualche particolare in carta, tipo piccioli, foglie, gambi. Infine si lucidano con la gomma arabica. Io non li ho lucidati, ma vi assicuro che sono spariti lo stesso in un battibaleno!
La ricetta della pasta reale è la stessa che ho pubblicato nel post del 13 aprile scorso, in cui ho parlato delle pecorelle pasquali. Cercatela nell'archivio se siete golosi e volete cimentarvi!
ciao rosa sono contenta che tu sia tornata e che stai un pokino meglio...mmmmm boni sti dolcetti...li conoscevo perchè sono sicula ahahah!!! un bacino....
RispondiEliminaCiao, che bella la tua frutta martorana! Ho fatto anch'io un post su questo, la pensiamo proprio allo stesso modo!
RispondiEliminaUn abbraccio
Evelin
Tesora sono contenta che tu sia a casa e che tutto sia finito...i dolori post operatori sono un po' antipatici (Io li ho patiti per l'ernia quest'estate) e mi spiace però leggere che tu ti debba sottoporre ad un altro fastidioso intervento.
RispondiEliminaIn bocca al lupo per tutto.
Grazie per i virtual dolcetti.
Baci
Mariarita
Hai proprio ragione la frutta martorana è davvero buona.Anche se vivo in Sicilia, da noi si mangiano i "totò".
RispondiEliminaHai capito di quale provincia ti parlo?
Comunque spero che tu stia meglio e grazie per aver voluto partecipare al mio Candy Blog.
A presto
Stefania