Il bello delle mie granite è che si possono preparare anche se non si ha la gelatiera. Bastano un frullatore a immersione e un buon freezer. Pronte? Eccovi la ricetta:
Ingredienti:
500 g di fragole
450 g di zucchero (per me sono sufficienti, ma potete anche abbondare a vostro gusto)
una bustina di vanillina
1 litro d'acqua
Lavare le fragole, togliere il picciolo e tagliarle a pezzetti. Metterle in una ciotola abbastanza alta da contenere la granita e cospargerle con un paio di cucchiai di zucchero. Poi mettere lo zucchero rimanente e l'acqua in un tegame e metterli a scaldare. Non è necessario far bollire, basterà che lo zucchero si sciolga bene. Poi far raffreddare e aggiungere il liquido alle fragole insieme alla vanillina. Mescolare bene e mettere in freezer a gelare. Dopo un paio d'ore, quando il composto si sarà in parte consolidato, frullare una prima volta con il frullatore ad immersione. A questo punto anche le fragole saranno frullate e ridotte in finissima purea. Rimettere in freezer e aspettare che la granita si sia gelata ancora un po'. Frullare una seconda volta. In questo modo otterremo una granita a grana fine, che non si gelerà più del tutto, rimanendo abbastanza granulosa da poter essere consumata dopo un breve periodo di scongelamento. Occorreranno parecchie ore per completare il procedimento, quindi consiglio di preparare la granita la mattina se si vuole servire la sera o il pomeriggio se si vuole servire il giorno dopo, magari al mattino con un po' di panna e una brioche, come si usa fare qui in Sicilia. Buona da morire!
Ringrazio la mia amica Maria che mi ha passato la ricetta e mia suocera che mi ha regalato il suo graziosissimo servizio da granita degli anni '50. Peccato che la mia brutta foto (come al solito!) e il colore intenso della granita, che nasconde il finissimo decoro del bicchierino, non gli rendano giustizia.
Il centrino non è opera mia. L'ho comprato anni fa al mercato per soli 50 centesimi su una bancarella di pizzi usati. Ogni tanto, fra tanta roba inutilizzabile, si trova qualcosa di bello. Io, dopo averlo lavato e tinto con il té per dargli la colorazione avorio che volevo, lo uso in cucina come copribarattolo, ma vi assicuro che la lavorazione perfetta, l'ottimo stato di conservazione e il filo sottile con cui è lavorato avrebbero potuto benissimo fargli conquistare un posto in salotto. Ho fatto un buon affare insomma.
A presto, magari con altre golose granite, se il caldo si decide ad arrivare!