Ciao a tutti! Anche oggi il mio pane auto prodotto grazie alla macchina del pane è venuto benissimo e ha invaso la casa con il suo appetitoso profumo.
Stamattina ho sfornato...ehm...o dovrei dire smacchinato? Insomma, ho tirato fuori dalla mia Mdp un pane semi integrale così buono, soffice e fragrante, che avrebbe fatto tornare l'appetito a chicchessia. Pensate che, prima ancora che ci fossimo messi a tavola, mio figlio aveva sbocconcellato tutta la cupola. Grazie ad un piccolo adattamento delle solite dosi - e l'esperienza sul campo a che cosa serve sennò? - la pagnottona di oggi è venuta ancora più soffice di quella che vedete nella foto qui sopra.
Ecco come ho fatto:
Ingredienti
300 g di semola rimacinata di grano duro
300 g di farina integrale di grano tenero
400 ml di acqua
due cucchiaini e mezzo di lievito madre disidratato
un cucchiaino e mezzo di sale (sto cercando di ridurre il sale nella nostra dieta. Il libretto d'istruzioni della mdp, per un pane da un kg come questo, indica di metterne due cucchiaini. Andate a gusto, con un po' di riguardo per la salute)
due cucchiai di olio extra vergine di oliva (il mio proviene dagli alberi del mio giardino ed è assolutamente biologico. Non usiamo neanche l'ombra di prodotti chimici.)
semi di vario tipo (sesamo, girasole, lino, zucca...Ma questa volta purtroppo ne ero sfornita e non li ho messi. Peccato perché sono salutari e aggiungono un buon sapore al pane)
Procedimento
Il procedimento è il solito, quello che ormai uso ogni sera. Dopo cena preparo il poolish inserendo nel cestello l'acqua e la semola e spargendo sopra il lievito. Si sa, la semola rimacinata è la farina preferita da noi siciliani, anche se ormai ci sono persone che prediligono quel pane che sembra brioche. Sinceramente io non l'ho mai gradito. Se devo mangiare brioche col gelato o la granita è un conto, ma se devo mangiare il pane...deve essere con la farina di grano duro e deve avere la giusta consistenza. Ora che lo faccio in casa, la farina troppo raffinata è assolutamente bandita e quasi sempre la base del mio pane è un poolish fatto con la semola di grano duro. Se poi è grano siciliano, ancora meglio. Il nostro sole fa produrre a questa terra arsa dei grani spettacolari e dalle caratteristiche nutrizionali uniche. Ma basta divagare. Vi dicevo che in questa ricetta ho operato un adattamento. Mi sono accorta che la farina integrale di grano tenero richiede una maggiore quantità d'acqua, altrimenti l'impasto risulta troppo duro e il pane troppo compatto. Ecco perché metto 400 g di acqua nel poolish. Dopo aver avviato la macchina col programma di solo impasto e fatto impastare per una decina di minuti, ottengo una pastella piuttosto fluida, ma non c'è alcun problema. La lievitazione avviene nel migliore dei modi.
Ottenuto il primo impasto si potrebbe lasciarlo riposare tutta la notte e aggiungere il resto degli ingredienti la mattina dopo. Ma io, come dicevo nel post precedente, preferisco il metodo con poolish ad un solo tempo, per cui aggiungo subito tutti gli altri ingredienti in quest'ordine: prima la farina, ben distribuita a coprire il primo impasto, il sale in un angolo e l'olio in un altro angolo.
Come avrete visto dalla lista degli ingredienti, non ho messo zucchero né altre sostanze zuccherine (qualcuno usa miele o malto d'orzo) per favorire la lievitazione. All'inizio lo usavo nelle quantità indicate dal libretto d'istruzioni, cioè 2 cucchiaini. Poi, da quando uso il lievito madre secco e il procedimento a lunga lievitazione, ho cominciato a diminuire nettamente la dose fino ad eiminarlo del tutto. Volete sapere come è andata? Il pane di oggi mi sembra lievitato addirittura meglio!
Quindi via il cestello nella macchina e programmo per un pane da un kg, doratura chiara, programma per pane integrale e avvio ritardato a 12 ore. E così, il giorno dopo prima di pranzo c'è già il pane pronto per l'intera giornata. E, vi dirò, è raro che ne avanzi per il giorno successivo. Ma le volte in cui succede, il mio pane auto prodotto, con questo procedimento e con qualsiasi ricetta, è morbido e appetitoso anche il giorno dopo. E ho provato anche a congelarlo. Una volta scongelato, a temperatura ambiente o al microonde, funzione defrost, ritorna perfetto.
Insomma, sono davvero contenta di aver comprato questo piccolo elettrodomestico. A fronte di un consumo modesto di elettricità, mi permette di portare in tavola, in tutta comodità e semplicità, pane fresco, digeribile e genuino ogni giorno. Risparmio e so quello che metto dentro il mio pane.
Grazie ancora alle preziose amiche del forum
Isola creativa che mi hanno aiutata a superare la mia diffidenza verso la magica Macchina del pane!
Bene, vi lascio augurandovi di trascorrere una serena domenica e dandovi appuntamento al prossimo post.