I buccellati di papà, aggiungo io. Perchè tra un buccellato qualunque e i buccellati che faceva ogni anno mio padre ce n'è di differenza!
Papà era un cuoco, un cuoco all'antica, che non si faceva chiamare chef, primo perché ai suoi tempi non usava, secondo perché non aveva un ristorante bensì un grande laboratorio in cui, antesignano del moderno catering, per tanti anni, insieme al suo socio e ai loro collaboratori, ha allestito banchetti per feste di tutti i tipi, dal più piccolo e meno impegnativo a quello con 400 invitati. In gioventù aveva fatto il panettiere, aveva lavorato in un'industria dolciaria, era un bravissimo pasticciere...poi, insieme ad un collega, aprì un laboratorio in proprio che si occupava appunto di banchetti e forniture per tantissimi bar e locali del territorio. Negli anni Ottanta, insieme al suo socio, cui lo univa un affetto fraterno, aprì anche un bar e portò avanti l'attività finché i suoi problemi di salute glielo permisero. Poi cedette la sua quota societaria al suo socio e andò in pensione. Ma aveva esperienza da vendere e quella sua esperienza la mise a disposizione della famiglia deliziandoci con i suoi manicaretti e allestendo tutti i banchetti di compleanno e ricorrenze varie per le figlie e i nipotini che adorava.
Non mancavano feste natalizie in cui, dopo aver preparato personalmente nel corso dell'anno, i tradizionali ingredienti per il ripieno (la composta di pere, le bucce d'arance candite, i fichi secchi), non si mettesse nella sua attrezzatissima cucina a produrre chili e chili di meravigliosi e profumatissimi buccellati che, puntualmente, regalava anche a parenti e amici e che, purtroppo per me, erano talmente buoni da farmi prendere almeno tre chili all'anno. Valli a smaltire poi! Ma come resistere ai buccellati di papà?
Ormai papà non c'è più. Quelle che stiamo passando sono le seconde senza di lui e senza mamma. Le feste ormai sono velate di tristezza per me, per tutta la famiglia. Ma una cosa non ho voluto che mancasse sulla nostra tavola delle feste: un vassoio di buccellati fatti con la ricetta di papà. Non saranno mai buoni come i suoi dato che io, per abbreviare i tempi, uso ingredienti acquistati e non preparati da me. Ma diciamo che, nel complesso, l'illusione che in cucina ci fosse ancora lui a sfornare buccellati, sono riuscita a darla.
La ricetta originale di mio padre la trovate qui sul blog in questo post. Io però quest'anno (papà mi perdoni) ho utilizzato la ricetta della pasta frolla all' olio di Benedetta Rossi.
E concludo augurando a tutti una felice Epifania!
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